Gli entusiasti partecipanti:
Alida Barbazeni con la Chicca
Andrea Armellini con Miriam
Beniamino Zermini con Donatella e la zia Angiola
Carla De Beni
Fabio Coltri con Fabrizia
Gianni Pretti con Grazia
Giglia Ferrari
Millo Martini con Antonella
Roberto Arena con Roberta
Umberto Cingottini con Maria Teresa
e naturalmente
Giuliano Bazzanella con Adriana
Sabato 22 settembre ore 8.30: partenza
da Affi, tutti puntuali, svegli e ben disposti. C'è un bel sole
e le previsioni sono promettenti per tutto il week-end.
Alle 12 già in albergo, depositati i bagagli e in marcia verso
la Mole Antonelliana come da programma. Un breve ristoro in localini nei
dintorni e ci si ritrova all'ingresso del Museo del Cinema, con salita
in ascensore sulla Mole e vista panoramica della città. Qualcuno
si sofferma lungamente nel Museo, altri preferiscono passeggiare sotto
i portici di via Po e in piazza Castello, a degustare un gelato, una cioccolata
o una bibita. La zona è ricca di negozi, è sabato pomeriggio
e le vie sono affollatissime. La sera si cena al ristorante Aldente in
via delle Orfane 19 (da dimenticare) in una zona adiacente il famoso mercato
di Porta Palazzo (anche detto il Balùn), ristrutturata di recente
e frequentata dalla vivace gioventù torinese.
Domenica 23 settembre. Libertà
fino alle ore 10. Qualcuno si attarda con la colazione, altri vanno a
spasso nei paraggi o direttamente al Museo Egizio. Insieme ci si reca
poi in pullman al Museo dell'Antichità in piazza del Duomo per
visitare la Mostra 'Afghanistan : i tesori ritrovati' (solo a Torino,
unica tappa italiana). Alle 12.15 ci si ritrova in piazza Castello e ci
si avvia verso Superga. Il gruppo raggiunge la Basilica con la 'Dentera',
caratteristica tranvia inaugurata nel 1884 e recentemente ristrutturata.
Visione della città e della Basilica, con breve sosta alla lapide
che ricorda il punto dove il 4 maggio 1949 si schiantò l'aereo
della squadra del Grande Torino. Il ristorante 'Bel Deüit' , proprio
sotto la basilica, ci riceve e ci serve con il 'Bel Garbo' promesso dal
nome. Dopo pranzo, comodamente seduti in pullman, si rivedono punti panoramici
della città costeggiando il Po dal lato della collina, e si giunge
al Lingotto per visitare la Pinacoteca detta lo Scrigno, un piccolo gioiello
donato dagli Agnelli alla città. Verso le 22 tutti ad Affi.
Alcuni sorridenti commenti raccolti a caldo
sul pullman, rientrando :
Andrea si dice colpito dai larghi
viali, i verdi giardini e i felici interventi architettonici che ben si
inseriscono in un contesto di sobria ed elegante regalità. La spiccata
vocazione internazionale è oltremodo sottolineata dall'importanza
dei siti museali presenti nella città, adagiata alla confluenza
di due fiumi alle pendici dell'arco alpino su cui troneggia il Monviso,
dal quale sgorga il nutrimento della pianura padana. Peccato non aver
potuto vedere le Alpi per la leggera foschia presente.
Dal punto di vista gastronomico ha gradito gli antipasti conditi dal deciso
forte buon vino, felice preludio di un lauto e sostanzioso nonché
ipercalorico pasto.
Miriam ha ammirato particolarmente
le due statue che rappresentano il vecchio Po e la giovane Dora (sul retro
delle chiese di Piazza San Carlo), e in generale il fiume, il verde e
i bei palazzi.
Come gastronomia ha apprezzato soprattutto i dolci.
A Roberto la città è
piaciuta moltissimo, primo perché pulita, secondo perché
i palazzi e le costruzioni fanno percepire i fasti di un tempo. Il clima
mite trovato nelle due giornate e la piacevole compagnia hanno incrementato
sensazioni positive. Molto particolari e ben curate sia la mostra sull'Afghanistan
che il Museo del Cinema. Meravigliato dalla varietà delle cose
che si possono fare e vedere a Torino, intende ritornarci con i bambini
in bicicletta
Maestosa la basilica di Superga e estremamente interessante
la riqualificazione del Lingotto.
Ottimo il Bel Deüit. Non male anche la cucina del ristorante del
sabato sera: peccato per il servizio troppo lento!
Roberta definirebbe Torino la città
del respiro. L'aveva sempre immaginata come una città industriale
e grigia all'ombra della FIAT, perdendo di vista il suo patrimonio culturale,
l'essere stata capitale d'Italia e tutta la sua storia di regalità.
Il Po, con i suoi parchi e giardini vissuti, appare come un'oasi di pace
e ti lascia l'impressione di una città accogliente e pronta a riceverti.
Un fatto personale: il papà di Roberta era a Torino quando accadde
il dramma dell'aereo schiantato a Superga e fu tra i primi soccorritori.
La visita alla lapide ricordo l'ha quindi particolarmente commossa ed
emozionata.
Beniamino si dichiara colpito soprattutto
dal punto di vista architettonico e dalla geometria delle strade. Suggestivo
l'ascensore della Mole. Molto interessante la ristrutturazione e riconversione
del Lingotto, considerando che si è partiti da una realtà
industriale. Molto scenografico il Palazzo Reale. Graditi i peperoni con
le acciughe.
Millo ha apprezzato la Mole Antonelliana,
i monumenti e la parte del Po dove si estende il parco del Valentino in
cui si è potuto notare un aspetto della vita cittadina. Come gastronomia,
gli sono piaciuti soprattutto lo sformato di cardi, gli agnolotti con
il sugo d'arrosto e il Bunet. Troppo dolce la cioccolata del caffè
Fiorio.
Gianni ha trovato molto interessante
tutto l'impianto urbanistico della città (da bravo geometra). Bella
la Piazza San Carlo e affascinante il Museo Egizio. Notevole il Palazzo
Carignano con i suoi mattoncini. Grandemente apprezzata la Mostra sull'Afghanistan,
come pure la Pinacoteca Agnelli.
Gastronomia gradita: i 'tajarin' e i 'rubatà'.
A Grazia sono piaciuti i palazzi
imponenti, anche se non tutti perfettamente sistemati, dai quali si deduce
che la città è stata capitale, le strade larghe e il polmone
verde dei parchi e dei viali alberati.
La cucina le è sembrata un po' pesante.
Alida è rimasta piacevolmente
sorpresa perché ricordava una città grigia e sporca per
averla visitata in passato, e l'ha ritrovata pulita e luminosa.
Anche Fabrizia aveva già avuto
occasione di visitare il Museo Egizio e la città, che aveva trovato
opprimente. Questa volta invece l'ha apprezzata diversamente. Si nota
che è stata capitale d'Italia, il fiume l'avvantaggia enormemente,
come pure le colline, i verdi parchi, le piazze ampie, le montagne vicine.
La gita si può dire ben riuscita, con il numero giusto di partecipanti.
La libertà nel muoversi (non intruppati ma con appuntamenti precisi)
è stata gradita. Valide le scelte di quanto abbiamo visto, dal
Museo del Cinema a Superga e al Lingotto. Poco interessata a piatti tipici
e ristoranti, avrebbe preferito girare di più per la città,
anche la sera.
Giglia: ottimo il viaggio, buona
compagnia in giusto numero, buono l'albergo, molta cortesia e prima colazione
di buona fattura. Felice di essere venuta e di aver ritrovato la città,
vista tantissimi anni fa, più pulita e luminosa. Interessante la
Mole Antonelliana con il museo del cinema. Bellissimo il Museo Egizio,
dove sarebbe volentieri rimasta più tempo per approfondire: comunque
perfetta la visita con le cuffie. E una pur breve visita alla Mostra sull'Afghanistan
valeva la pena. Spiaciuta di non aver potuto visitare la mostra di Pitture
Sabaude a Palazzo Reale.
Il cibo in generale non è tra le sue passioni, e ha trovato pesante
la fonduta tartufata.
Carla era venuta alla gita prevenuta
perché aveva visto una parte di Torino molto decadente.
Si percepisce che è stata una città importante, con le sue
le piazze enormi e le vie squadrate. L'ha vista anche pulita, meglio di
quanto si aspettasse, anche se alcune facciate di palazzi potrebbero essere
ancor più ripulite. Il traffico le è sembrato caotico, mentre
pensava che fosse una città lenta.
Ha notato che le macchine usano il clacson come succede al Sud e le è
sembrato un po' strano. Molto apprezzati i gioielli della mostra sull'Afghanistan.
Belli i ponti sul Po ingentiliti dai fiori e tutto il Lungo Po.
La gastronomia è risultata la parte meno interessante, anche se
il ristorante di Superga decisamente migliore di quello del sabato sera.
Cristina ha rispolverato i ricordi
della sua infanzia perché era stata a Torino in gita scolastica
per visitare il solito Museo Egizio e il Lingotto in funzione, quando
era ancora la fabbrica FIAT, che naturalmente ha suscitato in lei grande
stupore per la trasformazione del luogo. La città però non
l'aveva praticamente mai vista e le è piaciuta particolarmente.
Peccato non aver avuto più tempo per visitare più cose,
comunque il tempo a disposizione è stato occupato egregiamente.
Buona l'idea di iniziare l'anno lionistico con una gita che è sempre
un momento di aggregazione tra le persone. Pronta per un'altra gita. Molto
gradita la libertà di muoversi. Complimenti agli organizzatori.
Maria Teresa conosceva già
la città e l'ha trovata più pulita. Belle le grandi piazze
e l'utilizzo dei portici dove si può passeggiare senza ombrello.
Particolarmente piacevoli il salotto di Piazza San Carlo e il verde lungo
le rive del Po. Buona l'organizzazione che ha privilegiato il lato culturale.
Positivo iniziare l'anno lionistico con una gita.
Altri commenti raccolti qua e là:
Molto divertente la salita per Superga in cremagliera. Il sottobosco
di Superga in quel tratto però appariva trascurato e degradato.
Peccato non aver potuto visitare le Tombe Sabaude e la Cappella del Voto.
Tutta la città molto bella, con le sue ampie piazze, i palazzi
signorili, l'impronta barocca alleggerita dallo stile Liberty, i viali
alberati e la grandi vie con i portici protettivi dove si può immaginare
la passeggiata invernale anche con la pioggia e con la neve. Piacevole
osservare nei parchi lungo il Po gente che balla e bambini che giocano.
Interessantissima la nuova struttura del Lingotto. Città da rivedere.
Apprezzati i dolci e i primi piatti. Bravo l'autista del pullman
In sintesi :
La gita è riuscita bene, tutti si sono divertiti e ognuno ha trovato
qualche spunto di interesse particolare. Quindi arrivederci alla prossima
gita, naturalmente in altro luogo e organizzata da qualche altro volontario
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